NORME DI COMPORTAMENTO RISCHI IN CASO DI CALDO ECCESSIVO

 

 

A cura di Luca Longo

NUMERI UTILI IN EMERGENZA:

112 carabinieri 113 polizia

115 vigili del fuoco 118 pronto intervento sanitario

1500 emergenza salute pubblica 1515 corpo forestale (emergenza incendi boschivi)

1518 viaggiare informati 1522 servizio antiviolenza donna

1525 servizio emergenze ambientali 1530 emergenza a mare

Salvate questi numeri nel vostro telefono-Save theese numbers in your phone.


Ondate di calore

Il bollettino

Il bollettino sulle ondate di calore segnala dal lunedì al sabato per 27 città italiane la situazione dal livello 0 (condizioni non a rischio) al livello 3 (ondata di calore). Prodotto nel periodo 15 maggio -15 settembre dal Centro di Competenza, il bollettino è uno degli strumenti del sistema di sorveglianza, previsione e allarme degli effetti delle ondate di calore sulla salute della popolazione.

 

ESEMPIO DI BOLLETTINO RIFERITO AL 7 E 8 LUGLIO 2010:

CITTÀ

7 
LUGLIO

8 
LUGLIO

9 
LUGLIO

ANCONA

Livello 0

Livello 0

Livello 0

BARI

Livello 0

Livello 0

Livello 0

BOLZANO

Livello 3

Livello 3

Livello 3

BOLOGNA*

Livello 0

Livello 0

Livello 1

BRESCIA

Livello 1

Livello 1

Livello 1

CAGLIARI

Livello 0

Livello 0

Livello 0

CAMPOBASSO

Livello 0

Livello 0

Livello 0

CATANIA

Livello 0

Livello 0

Livello 0

CIVITAVECCHIA

Livello 1

Livello 1

Livello 1

FIRENZE

Livello 1

Livello 1

Livello 1

FROSINONE

Livello 1

Livello 1

Livello 1

GENOVA

Livello 2

Livello 2

Livello 3

LATINA

Livello 1

Livello 1

Livello 1

MESSINA

Livello 1

Livello 1

Livello 1

MILANO

Livello 1

Livello 1

Livello 1

NAPOLI

Livello 1

Livello 1

Livello 1

PALERMO

Livello 0

Livello 0

Livello 0

PERUGIA

Livello 3

Livello 1

Livello 1

PESCARA

Livello 0

Livello 0

Livello 0

REGGIO CALABRIA

Livello 0

Livello 0

Livello 0

RIETI

Livello 1

Livello 1

Livello 1

ROMA

Livello 3

Livello 1

Livello 1

TORINO**

Livello 1

Livello 1

Livello 2

TRIESTE

Livello 0

Livello 0

Livello 0

VENEZIA

Livello 0

Livello 0

Livello 1

VERONA

Livello 0

Livello 0

Livello 0

VITERBO

Livello 0

Livello 0

Livello 0

 

Livello 0.

Condizioni meteorologiche non a rischio per la salute della popolazione. 

Livello 1.

Condizioni meteorologiche che non rappresentano un rischio per la salute della popolazione ma possono precedere il verificarsi di condizioni di livello 2. 

Livello 2.

Temperature elevate e condizioni meteorologiche che possono avere effetti negativi sulla salute della popolazione a rischio. 

Livello 3.

Ondata di calore: condizioni meterologiche a rischio che persistono per tre o più giorni consecutivi). È necessario adottare interventi di prevenzione mirati alla popolazione a rischio. 

* bollettino emesso a cura dell'ARPA Emilia-Romagna

** bollettino emesso a cura dell'ARPA Piemonte

Alcuni consigli pratici:

  1. Esposizione - Durante i giorni in cui è previsto un rischio elevato, livello

    2 o 3, e per le successive 24 o 36 ore, si consiglia di non uscire nelle ore

    più calde, dalle 12 alle 18, soprattutto ad anziani, bambini molto piccoli,

    persone non autosufficienti o convalescenti.

  2. In casa - Per proteggersi dal calore del sole utilizzare tende o persiane e

    mantenere il climatizzatore a 25-27 gradi. Se si usa un ventilatore non

    indirizzarlo direttamente sul proprio corpo.

  3. Alimentazione - È importante bere e mangiare molta frutta ed evitare

    bevande alcoliche e caffeina. Si raccomanda di consumare pasti leggeri.

  4. Abbigliamento  Si consiglia di indossare abiti e cappelli leggeri e di

    colore chiaro all’aperto evitando le fibre sintetiche. Se si ha una persona

    in casa malata fare attenzione che non sia troppo coperta.

 

 

Rischio Idrogeologico

 

Le norme di comportamento da attuare


E’ buona norma sapere cosa fare
 prima, durante e dopo un evento di natura idrogeologica e idrica. Spesso, infatti, il bilancio di un evento estremo è reso pesante anche da tragedie individuali e collettive che si sarebbe potuto evitare mettendo in atto semplici accorgimenti di autoprotezione. Basti pensare, per esempio, alle persone che - ignare del rischio che corrono - sostano nei pressi degli argini di un fiume durante una piena e così si espongono ad un pericolo mortale. 
Nelle pagine che seguono vengono elencate le principali norme di comportamento che è opportuno mettere in atto, distinte per tipologia di evento.

Frane 
Alluvioni 
Valanghe 
Crisi idriche

Frane

 

Ricorda che:

· Non ci sono case o muri che possano arrestare una frana. Soltanto un luogo più elevato ti può dare sicurezza; 
· Spesso le frane si muovono in modo repentino, come le colate di fango;

· Evita di transitare nei pressi di aree già sottoposte ad eventi franosi, in particolar modo durante temporali o piogge violente.

 

Norme di comportamento

 

Prima:
· Contatta il tuo Comune di appartenenza per informarti sulla presenza di aree a rischio di frana nel territorio comunale;

· Stando in condizioni di sicurezza, osserva il terreno nelle tue vicinanze per rilevare la presenza di piccole frane o di minute variazioni nella morfologia del terreno: in alcuni casi, piccole modifiche della morfologia possono essere considerate precursori di eventi franosi;

· In alcuni casi, prima delle frane sono visibili sui manufatti alcune lesioni e fratturazioni; alcuni muri tendono a ruotare o traslare;

· Ascolta la radio o guarda la televisione per apprendere dell’emissione di eventuali avvisi di condizioni meteorologiche avverse. Anche durante e dopo l’evento è importante ascoltare la radio o guardare la televisione per conoscere l’evoluzione degli eventi;

· Allontanati dai corsi d’acqua o dalle incisioni torrentizie nelle quali vi può essere la possibilità di scorrimento di colate rapide di fango.

 

Durante:

· Se la frana viene verso di te o se è sotto di te, allontanati il più velocemente possibile, cercando di raggiungere una posizione più elevata o stabile;

· Se non è possibile scappare, rannicchiati il più possibile su te stesso e proteggi la tua testa; 
· Guarda sempre verso la frana facendo attenzione a pietre o ad altri oggetti che, rimbalzando, ti possono colpire;

· Non soffermarti sotto pali o tralicci: potrebbero crollare o cadere;

· Non avvicinarti al ciglio di una frana perché è instabile;

· Se stai percorrendo una strada e ti imbatti in una frana appena caduta, cerca di segnalare il pericolo alle altre automobili che potrebbero sopraggiungere.

 

Dopo:

· Allontanati dall’area in frana. Può esservi il rischio di ulteriori frane;

· Controlla se vi sono feriti o persone intrappolate nell’area in frana, senza entrarvi direttamente. In questo caso, segnala la presenza di queste persone ai soccorritori;

· Verifica se vi sono persone che necessitano assistenza, in particolar modo bambini, anziani e persone disabili;

· Le frane possono spesso provocare la rottura di linee elettriche, del gas e dell’acqua, unitamente all’interruzione di strade e ferrovie. Riporta le notizie di eventuali interruzioni alle autorità competenti; 
· Nel caso di perdita di gas da un palazzo,
NONentrare nel palazzo per chiudere il rubinetto del gas. Verifica se vi è un interruttore generale del gas fuori dall’abitazione ed in questo caso chiudilo. Riferisci questa notizia ai Vigili del Fuoco o ad altro personale specializzato.

 

 

 

Alluvioni

 

Ricorda che:

· Durante e dopo le alluvioni, l’acqua dei fiumi è fortemente inquinata e trasporta detriti galleggianti che possono ferire o stordire;

· Ascolta la radio o guarda la televisione per apprendere dell'emissione di eventuali avvisi di condizioni meteorologiche avverse;

· Macchine e materiali possono ostruire temporaneamente vie o passaggi che cedono all’improvviso; 
· Se non si è in fase di preallarme e non piove, poni al sicuro la tua automobile in zone non raggiungibili dall’allagamento;

· Le strade spesso diventano dei veri e propri fiumi in piena.

 

Norme di comportamento

 

Prima (preallarme):

· È utile avere sempre a disposizione una torcia elettrica e una radio a batterie, per sintonizzarsi sulle stazioni locali e ascoltare eventuali segnalazioni utili.

· Salvaguarda i beni collocati in locali allagabili, solo se sei in condizioni di massima sicurezza;

· Assicurati che tutte le persone potenzialmente a rischio siano al corrente della situazione;

· Se abiti ad un piano alto, offri ospitalità a chi abita ai piani sottostanti, viceversa se risiedi ai piani bassi, chiedi ospitalità;

· Poni delle paratie a protezione dei locali situati al piano strada e chiudi o blocca le porte di cantine o seminterrati;

· Se non corri il rischio di allagamento, rimani preferibilmente in casa;

· Insegna ai bambini il comportamento da adottare in caso di emergenza, come chiudere il gas o telefonare ai numeri di soccorso.

 

Durante (allarme o evento in corso):

· E’ cautelativamente preferibile concentrare nel momento del preallarme anche le operazioni previste nella fase di allarme o evento in corso.

· E’ fondamentale ricordare che la differenza tra il preallarme e l’allarme o evento in corso, può essere minima e di difficile previsione: è sufficiente che la pioggia si concentri in una zona ristretta per dar luogo a fenomeni improvvisi di inondazione.


In casa:

· Chiudi il gas, l’impianto di riscaldamento e quello elettrico. Presta attenzione a non venire a contatto con la corrente elettrica con mani e piedi bagnati;

· Sali ai piani superiori senza usare l’ascensore;

· Non scendere assolutamente nelle cantine e nei garage per salvare oggetti o scorte;

· Non cercare di mettere in salvo la tua auto o i mezzi agricoli: c’è pericolo di rimanere bloccati dai detriti e di essere travolti da correnti;

· Evita la confusione e mantieni la calma;

· Aiuta i disabili e gli anziani del tuo edificio a mettersi al sicuro;

· Non bere acqua dal rubinetto di casa: potrebbe essere inquinata.

 

Fuori casa:

· Evita l’uso dell’automobile se non in casi strettamente necessari;

· Se sei in auto, non tentare di raggiungere comunque la destinazione prevista, ma trova riparo nello stabile più vicino e sicuro;

· Evita di transitare o sostare lungo gli argini dei corsi d’acqua, sopra ponti o passerelle; 

· Fai attenzione ai sottopassi: si possono allagare facilmente; 

· Se sei in gita o in escursione, affidati a chi è del luogo: potrebbe conoscere delle aree sicure; 

· Allontanati verso i luoghi più elevati e non andare mai verso il basso; 

· Evita di passare sotto scarpate naturali o artificiali;

· Non ripararti sotto alberi isolati;

· Usa il telefono solo per casi di effettiva necessità per evitare sovraccarichi delle linee.

 

Dopo:

· Raggiunta la zona sicura, presta la massima attenzione alle indicazioni fornite dalle autorità di protezione civile, attraverso radio, TV e automezzi ben identificabili della protezione civile;

· Evita il contatto con le acque. Sovente l’acqua può essere inquinata da petrolio, nafta o da acque di scarico. Inoltre può essere carica elettricamente per la presenza di linee elettriche interrate;

· Evita le zone dove vi sono ancora correnti in movimento;

· Fai attenzione alle zone dove l’acqua si è ritirata. Il fondo delle strade può essere indebolito e potrebbe collassare sotto il peso di una automobile;

· Getta via i cibi che sono andati in contatto con le acque dell’alluvione;

· Presta attenzione ai servizi, alle fosse settiche, ai pozzi danneggiati. I sistemi di scarico danneggiati sono serie fonti di rischio.

 

Da tenere a portata di mano:

E’ utile inoltre avere sempre in casa, riuniti in un punto noto a tutti i componenti della famiglia, oggetti di fondamentale importanza in caso di emergenza quali:

· Kit di pronto soccorso + medicinali;

· Generi alimentari non deperibili; 

· Scarpe pesanti; 

· Scorta di acqua potabile; 

· Vestiario pesante di ricambio;

· Impermeabili leggeri o cerate;

· Torcia elettrica con pila di riserva;

· Radio e pile con riserva;

· Coltello multiuso; 

· Fotocopia documenti di identità; 

· Chiavi di casa; 

· Valori (contanti, preziosi); 

· Carta e penna.


Valanghe:

 

· Informati presso la Società di gestione degli impianti delle condizioni di innevamento e dei versanti; 
· Consulta frequentemente i bollettini nivometeorologici, che forniscono indicazioni rapide e sintetiche sul pericolo di valanghe, secondo una scala numerica crescente da 1 a 5;

· Non rimanere mai da solo: affinché sia reso possibile l’autosoccorso, è essenziale che almeno uno dei componenti della comitiva non venga travolto dalla valanga;

· Rispetta la segnaletica e le indicazioni presenti sulle piste riguardo le condizioni dei percorsi sci - alpinistici e di discesa fuori pista;

· Evita di passare attraverso versanti a forte pendenza ed a notevole innevamento, specialmente nelle ore più calde;

· Evita l’attraversamento di zone sospette come pendii aperti, canaloni, zone sottovento. Quando ti muovi utilizza i punti più sicuri del terreno, come rocce e tratti pianeggianti;

· Equipaggiati di un apparecchio di ricerca in valanga (ARVA), di una sonda leggera per l’individuazione del punto esatto in cui si trova la persona sepolta e di una pala per potere rimuovere velocemente la neve: nella maggior parte dei casi la profondità di seppellimento si aggira intorno al metro. L’equipaggiamento sopra menzionato deve essere in possesso di ogni componente della comitiva.

 

Durante la valanga:

· Ricorda che in caso di valanga la neve tende ad accumularsi nella zona centrale e quindi potrebbe essere più facile trovare una via di fuga laterale;

· Cerca di mantenere uno spazio libero davanti al petto;

· Muovi braccia e gambe, come se nuotassi, per cercare di avvicinarti al margine della valanga e di rimanere in superficie. 


Crisi idriche

 

Per risparmiare acqua:

· munisci i rubinetti di dispositivi frangigetto che consentano di risparmiare l'acqua;

· verifica che non ci siano perdite. Se, con tutti i rubinetti chiusi, il contatore gira, chiama una ditta specializzata che sia in grado di controllare eventuali guasti o perdite nella tubatura e nei sanitari;

· non lasciar scorrere inutilmente l'acqua del rubinetto, ma aprilo solo quando è necessario, ad esempio mentre si lavano i denti o durante la rasatura della barba;

· non utilizzare l’acqua corrente per lavare frutta e verdura: è sufficiente lasciarle a bagno con un pizzico di bicarbonato; 

· dove possibile, riutilizza l’acqua usata: l’acqua di cottura della pasta, ad esempio, per sgrassare le stoviglie, quella utilizzata per lavare frutta e verdura per innaffiare piante e fiori; 

· utilizza lavatrici o lavastoviglie, possibilmente nelle ore notturne, solo a pieno carico, e ricordati di inserire il programma economizzatore se la biancheria o le stoviglie da lavare sono poche;

· utilizza i serbatoi a due portate, nei servizi igienici; consente di risparmiare circa il 60% dell’acqua attualmente usata con serbatoi a volumi fissi ed elevati;

· preferisci la doccia al bagno: è più veloce e riduce di un terzo i consumi;

· quando vai in ferie o ti assenti per lunghi periodi da casa, chiudi il rubinetto centrale dell’acqua;

· non utilizzare acqua potabile per lavare automobili.

 

In caso di sospensione dell’erogazione dell’acqua: 

· Prima della sospensione, fai una scorta minima di acqua per bagno e cucina e rifornisciti di piatti, posate, bicchieri di plastica, ovatta e alcool denaturato;

· Spegni lo scaldabagno elettrico e riattivalo dopo che è tornata l’erogazione per evitare danni alle resistenze di riscaldamento;

· Al momento del ripristino dell’erogazione dell’acqua, evita di usare lavatrice, lavastoviglie e scaldabagno fino al ritorno della normalità, perché potrebbero verificarsi fenomeni di acqua scura.

 

 

Rischio Vulcanico

Indicazioni per la difesa dal rischio vulcanico

• Informati se la zona in cui abiti è soggetta a rischio vulcanico. 
• Esistono varie tipologie di eruzioni vulcaniche, ciascuna delle quali può presentare diversi fenomeni pericolosi (colate di lava, caduta di ceneri, colate piroclastiche…), in funzione dei quali può essere diverso il comportamento da osservare, pertanto, in caso di eruzione, tieniti costantemente aggiornato tramite la radio e gli altri mezzi di comunicazione e rispetta le indicazioni che saranno diramate di volta in volta dalle autorità di protezione civile.
 

• Ricorda comunque che le reti di monitoraggio presenti sui vulcani italiani a maggior rischio sono tra le più avanzate al mondo e consentono di prevedere l'approssimarsi di un'eruzione.

Informati preventivamente sul piano d'emergenza del tuo comune: in caso di eruzione sarà più facile seguire le eventuali operazioni di evacuazione.

Norme di comportamento e autoprotezione in caso di caduta di ceneri vulcaniche:


• La caduta di ceneri vulcaniche, anche per periodi prolungati, non costituisce un grave rischio per la salute. Tuttavia, la prolungata esposizione alle ceneri più sottili (meno di 10 micron) può provocare moderati disturbi all’apparato respiratorio. Inoltre, il contatto con gli occhi può causare congiuntiviti e abrasioni corneali. Pertanto, è opportuno prendere alcune precauzioni e assumere comportamenti idonei a ridurre l’esposizione, soprattutto per alcune categorie di soggetti:

- persone affette da malattie respiratorie croniche (asma, enfisema, ecc.); 
- persone affette da disturbi cardiocircolatori;

- persone anziane e bambini. 

• Durante le fasi di caduta delle ceneri (o durante le giornate ventose se la cenere è già al suolo) è consigliabile rimanere in casa con le finestre chiuse o comunque uscire avendo cura di indossare una mascherina per la protezione dalle polveri e possibilmente occhiali antipolvere. Tali dispositivi di autoprotezione sono particolarmente indicati per le categorie a rischio sopra citate e per coloro che svolgono attività professionali all’aperto.

• In caso di contatto con gli occhi evitare di strofinarli, ma lavarli abbondantemente con acqua.

• Provvedere a rimuovere periodicamente le ceneri dai propri ambienti, avendo cura di bagnarne preventivamente la superficie, al fine di evitare il sollevamento e la risospensione delle parti più sottili. Durante queste operazioni indossare i suddetti dispositivi di autoprotezione.

• Provvedere a rimuovere periodicamente le ceneri accumulatesi sui tetti delle case, con l’ausilio di adeguati mezzi di sicurezza (ponteggi e imbracature), al fine di evitare un sovraccarico eccessivo sulle coperture e prevenire possibili crolli, nonché l’intasamento dei canali di gronda.

• Non disperdere le ceneri lungo le strade, ma raccoglierle in sacchetti da deporre nei punti di raccolta individuati dall’amministrazione comunale. Le ceneri infatti possono intasare le reti di smaltimento delle acque, le reti fognarie e costituire un pericolo per la circolazione stradale.

• Guidare con particolare prudenza nei tratti di strada coperti di cenere.

• Evitare l’uso di motocicli.

• La frutta e la verdura eventualmente ricoperte di cenere possono essere consumate dopo un accurato lavaggio.

• Gli animali da compagnia (cani, gatti, ecc.) dovrebbero essere tenuti in casa.

• La cenere vulcanica ingerita dagli animali al pascolo può provocare serie conseguenze sull’apparato digerente. Pertanto, in caso di abbondante caduta di ceneri, è consigliabile approvvigionare il bestiame con foraggio privo di ceneri.

 

Il rischio nucleare

Le sorgenti del rischio

Dopo l’incidente occorso nel 1986 alla centrale nucleare di Chernobyl e la moratoria sull’impiego del nucleare ad uso pacifico in seguito agli esiti del referendum popolare del 1987, l’Italia ha interrotto l’attività delle proprie centrali nucleari di potenza, costruite a partire dagli anni ’60. Attualmente esse sono in fase di chiusura definitiva e smantellamento.

  

  

 

Nonostante ciò, la popolazione italiana continua ad essere soggetta ad un rischio di incidente radiologico o nucleare, a causa della presenza di centri di ricerca che adoperano reattori nucleari (sebbene di potenza assai piccola), di impianti di lavorazione e depositi di materiale radioattivo e nucleare, e della possibilità che in alcuni porti possa attraccare naviglio straniero a propulsione nucleare. Per tutti questi impianti, le prefetture competenti hanno elaborato appositi piani locali di emergenza. 
In realtà lo scenario più gravoso riguarda la possibilità che si verifichi un incidente in un impianto nucleare posto in territorio estero, specialmente se l’impianto è ubicato a meno di 200 km dal confine nazionale.

Entro tale distanza sono attive tredici centrali nucleari di potenza, site in Francia (sei), Svizzera (quattro), Germania (due) e Slovenia (una).

Informazione alla popolazione, norme di comportamento e protezione

Condizione fondamentale per una corretta gestione dell’emergenza nucleare è che la popolazione sia informata in anticipo sui rischi generici a cui è soggetta, sui piani d’emergenza esterna, sulle istruzioni precise da seguire in caso d’incidente e sull’adozione delle misure urgenti da adottare in caso di emergenza nucleare. 

L’informazione al pubblico si esplica quindi attraverso due fasi fondamentali: 
· preventiva, che persegue lo scopo di sensibilizzare la popolazione interessata sugli aspetti essenziali ed importanti della pianificazione e sulle azioni protettive necessarie in caso di emergenza nucleare;

· in emergenza, che persegue lo scopo di informare tempestivamente e correttamente la popolazione interessata o potenzialmente interessata da un evento calamitoso per tutto quanto attiene alle decisioni delle Autorità competenti ai fini della protezione e sicurezza dei cittadini. 
Per una rapida comunicazione della gravità di un evento incidentale ad una centrale nucleare, la IAEA ha elaborato la INES (International Nuclear Event Scale,
 allegato 4), una scala numerica da 1 a 7 che è analoga alla scala Mercalli degli eventi sismici. Per esempio, un incidente come quello di Chernobyl oggi sarebbe classificabile al livello 7 della scala INES. 
Durante una emergenza radiologica, la popolazione interessata dalle conseguenze dell’evento incidentale, o a rischio di coinvolgimento, è informata sui provvedimenti protettivi volti a ridurre l’esposizione alle radiazioni ionizzanti. Le principali azioni protettive che possono essere adottate sono le seguenti:

· controllo degli accessi alle zone interessate dall’emergenza da parte delle Autorità di pubblica sicurezza, al fine di limitare all’essenziale l’afflusso delle persone nelle zone contaminate;

· riparo al chiuso all’interno di edifici con porte e finestre chiuse e impianti di ventilazione con aspirazione dall’esterno spenti;

· evacuazione dell’area che presenti rischi di esposizione elevati;

· iodioprofilassi, cioè ingestione, sotto stretto controllo medico, di composti di iodio stabile ai fini di evitare o limitare l’assorbimento di iodio radioattivo da parte della tiroide;

· protezione e controllo della catena alimentare da parte delle Autorità sanitarie, al fine di impedire che sostanze radioattive contaminino determinati elementi della catena alimentare;

· decontaminazione e rimozione delle sostanze radioattive eventualmente depositate su superfici esposte.

Cosa fare durante un'emergenza radiologica

E’ necessario precisare che non tutti gli incidenti che avvengono in impianti nucleari provocano un rilascio di radiazioni all’esterno. L’incidente potrebbe essere contenuto all’interno dell’impianto e non porre rischi per la popolazione.

Per questo motivo, in caso di evento incidentale, è importante restare in ascolto delle televisioni e delle emittenti radiofoniche locali. Le autorità locali forniranno specifiche informazioni ed istruzioni. 
Gli avvisi diramati dipenderanno dalla natura dell’emergenza, da quanto rapida sarà la sua evoluzione e dalla eventuale quantità di radiazioni che dovesse essere prossima a diffondersi.

Se viene diramato l’ordine di evacuare la propria abitazione o il luogo di lavoro, è importante adottare i seguenti comportamenti:

· prima di uscire, chiudere le porte e le finestre;

· tenere chiusi i finestrini della propria vettura e spento l’impianto di aerazione;

· ascoltare la radio per avere le informazioni sulle vie di evacuazione e altre informazioni utili.

Se non viene diramato l’ordine di evacuazione:

· restare in ambienti chiusi;

· chiudere le porte e le finestre;

· spegnere gli impianti di aria condizionata e tutti i sistemi di presa d’aria esterna; 

· spostarsi se possibile in ambienti seminterrati o interrati.

In ogni caso, è importante non utilizzare il telefono, compreso il cellulare, se non è assolutamente necessario: le linee telefoniche saranno indispensabili per le chiamate di emergenza e di soccorso.

Se si sospetta di essere stati esposti a radiazioni, è utile:

· fare una doccia completa; 

· cambiare gli abiti e le scarpe; 

· riporre gli abiti utilizzati in un sacco di plastica; 

· sigillare il sacco e lasciarlo fuori della propria abitazione.

E’ inoltre importante riporre gli alimenti in contenitori chiusi o in frigorifero, tenere sempre a portata di mano una radio a batterie, mettere al riparo il bestiame fornendogli foraggio di magazzino.

Rischio Sismico

 

 

Rischio incendi boschivi

 

 

 

Prevenire gli incendi

Per prevenire gli incendi boschivi molto spesso sarebbe sufficiente rispettare alcune semplici norme di comportamento, così da salvaguardare un patrimonio comune quale è quello boschivo.

 

È dunque buona norma:

- non accendere fuochi fuori dalle aree attrezzate quando si fanno gite fuori città: è pericoloso e vietato;

- non gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi ancora accesi nelle aree verdi, o quando si viaggia in auto o in treno;

- gettare i rifiuti negli appositi contenitori: se abbandonati, infatti, i rifiuti possono prendere fuoco;

- non parcheggiare le automobili in zone ricoperte da erba secca: il calore della marmitta potrebbe incendiarle

 

In caso di principio di incendio o di incendio attivo:

non bloccare le strade fermandosi a guardare le fiamme. L'incendio non è uno spettacolo e tale comportamento potrebbe intralciare l'arrivo dei mezzi di soccorso e le operazioni di spegnimento.

 

Per un tempestivo intervento delle squadre di soccorso e per ridurre i danni e l'estensione di un incendio boschivo, chiamare immediatamente il numero 1515 del Corpo Forestale dello Stato, senza dare per scontato che qualcuno lo abbia già fatto.

 

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